LE BUONE COMPAGNIE TI FANNO BENE


Se nella prima vittoria in Coppa Davis la squadra italiana è stata trainata dal tennista Jannik Sinner, la seconda vittoria in Coppa Davis è la conquista di Matteo Berrettini

Matteo dopo le prime vittorie si era lasciato invischiare nella vecchia visione del tennis: bello, piacente, con una nuova fidanzata sulle riviste nel classico stereotipo del secolo scorso. Sfortunatamente il successo sul campo richiede basi ben più solide e dietro al colpo da maestro si nascondono mesi se non anni di duro allenamento.

L’amico Jannik non vanta la stessa presenza scenica ed è meno fotogenico, ma ha la determinazione e si allena duramente con risultati decisamente più esaltanti perché il talento ha bisogno della testa.

Inoltre oggi siamo in un mondo più moderno, più evoluto e più condiviso. Berrettini non ha trovato il rilancio nella corrosiva competizione con il collega, nella visione più classica e preferita dai tabloid dove la rivalità tra colleghi fa vendere più copie, ma al contrario ha ritrovato lo slancio nella sana e positiva condivisione con il buon amico che con il proprio esempio gli ha indicato una strada migliore e più costruttiva.

La vittoria nasce da dentro e nel turbinio della fama, per quanto effimera, perdersi è un attimo. Jannik ha una visione più centrata del proprio percorso, una stabilità e una chiarezza di visione che non si lasciano scalfire dalle malelingue. 

In tutto questo abbiamo riscoperto un grande valore: l’amicizia, che si era persa nel grande egoismo degli anni ‘80 e ‘90 per darsi definitivamente estinta nel vuoto spinto di questo nuovo secolo.

 

 

L’AMICIZIA PIÙ DELLA COMPETIZIONE HA UN IMPATTO FORMATIVO

E POSITIVO SULLA

TUA PERSONA

 

Frequentare un buon amico ti aiuta nell’umore, nell’equilibrio e condivide con te un punto di vista diverso dal tuo, possibilmente migliore.